#1 – Terra
di Fabio Furlanetto
Noia. Norrin Radd non la
provava da molto, moltissimo tempo.
Eppure la noia era lo stato
naturale delle cose sul suo pianeta natale, Zenn-La. Un mondo che aveva
raggiunto la perfezione moltissime generazioni prima della sua nascita. Su
Zenn-La non c’erano guerre, malattie, odio. Sfide.
Ma mentre milioni di
zenn-laviani passavano la propria vita nell’ozio perpetuo, nella costante
ricerca di nuovi modi di crogiolarsi nella propria quieta perfezione, a Norrin
Radd non bastava.
Quando Galactus, il
Divoratore Di Mondi, aveva minacciato di divorare quel pianeta perfetto, Norrin
Radd si era offerto come vittima sacrificale. Era stato per salvare Zenn-La, il
migliore dei mondi possibili? O per diventare Silver Surfer?
La vibrazione di un dito che
batte contro un vetro richiama la sua attenzione.
Silver Surfer è seduto
all’esterno di una rudimentale installazione chiamata Stazione Spaziale
Internazionale, a 400 km sopra la superficie di un pianeta chiamato Terra. Gli
astronauti al suo interno cercano di attirare la sua attenzione battendo su uno
dei vetri da cui possono ammirare lo splendore del proprio pianeta natale.
-Vi invidio – dice loro
Silver Surfer; gli astronauti sembrano sorpresi dall’udire la sua voce nelle
proprie menti, nonostante lui si trovi nello spazio.
-L’universo per voi è ancora
carico di mistero e meraviglie. La sola vista di un pianeta da questa
prospettiva riscalda i vostri cuori. Ma per chi ha cavalcato le onde
gravitazionali di un buco nero ed avvertito i raggi gamma di una supernova
sulla propria pelle, questa visione non ha nulla di speciale. Ed inizio a
temere che non ci sia più nulla di speciale per qualcuno come Silver Surfer, in
questo...
Lo zenn-laviano non termina
la frase. Occhi che possono contare gli atomi di una goccia d’acqua ad un
oceano di distanza si focalizzano su un punto della superficie terrestre.
-Forse è per questo che, per
quanto mi sforzi, torno sempre su questo pianeta. Non c’è mai rischio di
annoiarsi sulla Terra.
Senza indugiare, Silver
Surfer si getta nel vuoto. La sua fida tavola argentata vola ai suoi piedi, e
l’alieno si dirige verso la superficie più rapidamente di quanto gli astronauti
possano vedere.
Gold Coast, Australia
E’ una splendida giornata di
sole in una delle città di villeggiatura più apprezzate del pianeta. I turisti
osservano impressionati un riflesso abbagliante scendere rapidamente dal cielo,
eseguire una virata impossibile a novanta gradi ed avvicinarsi alla costa.
Silver Surfer scende dalla propria tavola, che fluttua al suo fianco seguendolo
come un fido compagno, mentre si incammina sulla spiaggia.
Terrestri di ogni età lo
indicano e reagiscono come sempre: gridano, piangono, fuggono. In moltissimi lo
fotografano.
Attorno a lui si crea il
vuoto, come sempre accade. Come Silver Surfer si aspetta.
La persona che Silver Surfer
sta cercando è una terrestre. Femmina, una giovane adulta che sta
tranquillamente prendendo il sole. Reagisce all’apparizione di Silver Surfer
come mai nessun terrestre ha reagito finora: lo ignora.
Lui si avvicina. Lei porta
una mano agli occhi per proteggersi dal riflesso del sole sulla pelle argentata
di Silver Surfer e si lamenta:
-Ti spiace? Mi stai facendo
ombra.
-Tu non sei di questo mondo.
-Mi hanno fatto complimenti
più strani – risponde la ragazza. Mentre lei allunga una mano per cercare
qualcosa sotto la propria sdraio, Silver Surfer può udire i sussurri dei
terrestri...si chiedono se è un mutante, se è pericoloso, se è alieno.
Silver Surfer sospira: non
importa quanto tempo passi tra una sua visita e l’altra, la Terra non cambia
mai. I suoi pensieri esistenziali sono però interrotti dalla ragazza, che
chiede:
-Mi fai un autografo?
Silver Surfer la guarda
perplesso. Sta sorridendo e gli porge una penna ed una guida turistica.
-Un autografo! Una tua firma.
Hai vissuto per anni sulla Terra, non dirmi che non sai cos’è un autografo!
-Molte cose della Terra mi
sono poco...familiari – risponde Silver Surfer osservando la penna,
incuriosito.
-Basta che scrivi il tuo
nome. Sai scrivere, vero?
Silver Surfer guarda ancora
la ragazza. Non solo il suo sorriso: la studia fino alla struttura atomica,
senza trovare nulla che non si aspettasse di trovare in una terrestre.
-Sembri umana.
-Grazie, credo. Anche tu sei
molto, uhm, argento.
-Credevo di aver
avvertito...ti domando scusa per il disturbo, terrestre.
Silver Surfer fa cadere la
penna e fa un passo indietro, pronto a risalire sulla propria tavola: qualcosa
non torna. Se credesse in questo genere di cose, penserebbe di aver avuto un
cattivo presagio.
La ragazza lo afferra per un
braccio. Il suo sorriso è scomparso.
-Aspetta! Credo...credo che
ci sia qualcosa che non va in me.
Silver Surfer concentra
nuovamente i propri sensi su ciò che si trova davanti. Non c’è traccia
dell’energia cosmica che ha avvertito a centinaia di migliaia di chilometri di
distanza, ma le mani della ragazza stanno tremando.
-Qual è il tuo nome,
terrestre?
-Joy. Joy Traveler.
-Se conosco bene questo mondo,
Joy Traveler, non ci vorrà molto prima che arrivino uomini in uniforme o in
costume ad urlare di tenere le mani in vista. C’è un luogo dove possiamo
parlare?
Base segreta delle Avanzate Idee Meccaniche
Il Dottor Venkmann non si
considera un super-criminale. Certo, gestisce la sezione australiana di una
delle più potenti organizzazioni criminali del pianeta, ma è prima di tutto uno
scienziato.
Ovviamente sa che le armi
create nei suoi laboratori servono a compiere efferati omicidi ed atti di
terrorismo. Ma è solo un piccolo prezzo da pagare per poter studiare le
frontiere più estreme della scienza.
Portali dimensionali,
teletrasporto, motori ad antimateria...all’Università di Sydney certe cose si
possono solo sognare.
Ma il suo incubo inizia
quando il Dottor Hofstadter entra nel suo ufficio. Non indossa il tipico casco
da apicoltore simbolo dell’AIM; nessuno in questa sezione lo fa, se non durante
le visite dello Scienziato Supremo.
-Dottor Venkmann, abbiamo un
problema. Un picco di energia cosmica a solo tre chilometri dalla nostra
posizione.
-Sappiamo che cosa l’ha
causato?
-Negativo, signore. Ma la
sezione centrale vuole un rapporto immediato – risponde Hofstadter, porgendogli
il tablet olografico su cui sono riportati i dati. Ed il Dottor Venkmann sbianca
in volto.
-Ho già visto questi dati.
Silver Surfer è sulla Terra. Se la sezione centrale lo viene a sapere...è da
anni che l’AIM vuole mettere le mani su di lui. Hofstadter...inizi i
preparativi per attivare il Dark Racer.
-Sì, signore. Cosa devo
rispondere alla sezione centrale?
Il Dottor Venkmann osserva il
casco dell’AIM. Forse oggi dovrà essere un super-criminale, dopotutto.
-Che siamo pronti ad
accogliere il nostro visitatore.
Gold Coast
Joy si stringe a Surfer
all’inizio del volo, per paura di cadere dalla tavola da surf. Lui potrebbe
muoversi centomila volte più veloce della luce, ma notando l’insicurezza della
terrestre decide di limitarsi.
-Non so quanto questo sia un
modo sicuro di volare – si lamenta Joy.
Centinaia di persone fotografano
il surfista argentato che atterra portando con sé una ragazza in bikini; non è
esattamente una cosa che capita tutti i giorni. Silver Surfer non può fare a
meno di notarlo:
-Con il passare degli anni è
sempre più difficile trovare un luogo dove passare inosservati.
-E’ un po’ difficile non
notarti, Surfer. Se ti dà fastidio, non puoi fare qualcosa per mimetizzarti? –
chiede Joy, che entra nell’albergo senza rispondere alle domande degli altri
ospiti.
-Perché dovrei cambiare il
mio aspetto in base a ciò che gli altri si aspettano? - risponde Surfer, che a
differenza di Joy non deve farsi strada tra i curiosi: tutti si tengono a
debita distanza.
-Non so, forse avresti più
amici se ogni tanto scendessi dal tuo piedistallo. Siamo arrivati!
Joy apre la porta della
propria stanza, una modesta camera d’albergo. Surfer ha vissuto abbastanza a
lungo sulla Terra da sapere che questa non è una dimora fissa.
-Ecco, il problema è questo –
Joy, afferrando lo zaino appoggiato sul letto. E’ a malapena più grande di una
borsetta, ma riesce comunque ad infilare un braccio fin oltre al gomito ed
estrarre un dispositivo circolare non più grande di un cellulare.
-La prima cosa che ricordo è
di essermi svegliata con questo in mano.
-Non ne riconosco il design,
Joy Traveler, ma non è di questo mondo. Non hai altri ricordi precedenti?
-Nessuno. Non so qual è il
mio vero nome, non so da dove vengo...non so nemmeno quanti anni ho. Non penso
di essere umana.
-Sai qual è lo scopo di
questo dispositivo? – chiede Surfer, prendendo in mano il congegno.
-Non ho idea di cosa sia. So
solo che, di tanto in tanto, il mio corpo inizia a brillare...come è successo
alla spiaggia. Mi è sempre bastato toccare il dispositivo per tornare normale,
ma qualche mese fa ha smesso di funzionare.
-Credo di sapere chi può
aiutarti, Joy Traveler. Anche se questa tecnologia è migliaia di anni più
avanzata di quella terrestre, conosco un terrestre di nome Reed Richards che
potrà facilmente...
-NO!!! – reagisce di scatto
Joy, riprendendosi il dispositivo e stringendolo al petto, facendo un passo
indietro.
-Non c’è motivo di
allarmarsi, Joy Traveler. Reed Richards è il terrestre più intelligente e
compassionevole che io conosca.
-Non voglio avere niente a
che vedere con gli eroi. Esclusi, ah, esclusi i presenti ovviamente.
-Comprendo la tua diffidenza.
Ma non mi definirei esattamente “un eroe”, Joy Traveler.
-Stai scherzando!? – risponde
lei, frugando nello zaino. Ne estrae un oggetto dopo l’altro... vestiti, libri,
album fotografici, in quantità che sarebbe impossibile riporre in qualcosa
dalle dimensioni così ridotte.
-Fammi indovinare: anche
questo era con te quando ti sei “svegliata”.
-Ecco, guarda! – esclama Joy,
porgendo a Surfer un albo carico di fotografie e ritagli di giornali con un
unico tema in comune...Silver Surfer.
-Sono la tua fan numero uno.
Anche quando tutti dicevano che eri una minaccia, io sapevo la verità...delle
vite che salvavi senza mai chiedere niente. Nessuno sapeva dove sparissi tra
un’apparizione e l’altra e pensavo...pensavo fossi come me. Pensavo che ti
travestissi da umano per passare come uno di loro.
-E perché avrei voluto fare
una cosa del genere? – chiede Silver Surfer, richiudendo l’album. Non c’è la
benché minima emozione sul suo volto, né sarcasmo nella sua voce: Joy capisce
che il concetto di mescolarsi all’umanità è per lui alieno ed impensabile. Ed
il senso di sicurezza che le trasmetteva svanisce come neve al sole.
-Già. Beh...grazie per
l’interessamento, ma conosco anch’io qualcuno che può riparare il dispositivo.
-Lo sconsiglio, Joy Traveler.
Reed Richards non è l’unico terrestre capace di lavorare con questo genere di
tecnologia, ma... diciamo soltanto che ho avuto delle esperienze molto
spiacevoli con uno dei suoi nemici.
-Grazie dell’interessamento,
ma davvero, posso cavarmela da sola. L’ho fatto per non sai quanto tempo.
Diamine, nemmeno io lo so!
-Insisto. Sottovaluti i danni
che un terrestre potrebbe fare con un dispositivo simile...e sottovaluti il tuo
potere, Joy Traveler.
-Quale potere? Di tanto in
tanto brillo di luce. Sai che gran potere!
-Poco prima che ci
incontrassimo ero in orbita attorno alla Terra, Joy Traveler. E per una
minuscola frazione di secondo ti ho vista assorbire parte dell’energia vitale
del pianeta stesso. Se hai intenzione di consegnare ad un terrestre un
dispositivo capace di regolare un potere simile, Silver Surfer deve essere
presente.
C’è qualche istante di
silenzio. Joy considera le proprie opzioni, ma alla fine cede.
-E va bene. Dammi solo il tempo
di mettermi qualcosa di decente...non posso girare la città in bikini. Non che
uno come te se ne accorgerebbe...
Base segreta delle Avanzate Idee Meccaniche
Ovviamente l’insegna
all’ingresso non dice questo; per un visitatore qualsiasi, questa è solamente
una piccola ditta di consulenza informatica. Joy e Surfer raggiungono la donna
alla reception, che non batte ciglio alla visione di un uomo d’argento con una
tavola da surf sottobraccio.
-Bentornata, signorina
Traveler. Come posso aiutarla?
-Vorrei vedere il dottor
Venkmann, per favore.
-Sei già stata qui – osserva
Surfer.
-Sì. Quando il dispositivo ha
smesso di funzionare ed ho brillato, il Dottor Venkmann mi ha trovata ed è
stato estremamente gentile con me. Si è anche offerto di trovarmi un posto dove
stare.
-Una proposta ancora valida,
Joy – si introduce il dottor Venkmann, un uomo di mezz’età abbastanza rotondo e
con ben pochi capelli. Joy lo bacia su una guancia.
-Lo sa che non posso
accettare, dottor Venkmann. Le presento Silver Surfer.
-Sì, ho...ho letto di lui –
nota lo scienziato, allungando una mano per farsela stringere dall’alieno.
Surfer non lo degna di attenzione, osservando invece la donna alla reception.
-I vostri androidi sono molto
avanzati, per gli standard terrestri. Possedete i mezzi per aiutare Joy
Traveler?
Il dottor Venkmann deglutisce
ed inizia a sudare freddo, nonostante i tentativi di nascondere il proprio
nervosismo.
-Possiamo provarci. Da questa
parte, per favore, voglio mostrarle i nostri laboratori.
Dall’altra parte di un muro
olografico, decine di scienziati AIM in uniforme gialla stanno lavorando
alacremente. Silver Surfer non ne è minimamente impressionato, mentre Joy si
lascia scappare un fischio di ammirazione.
-Accidenti...non mi ha mai
portato nei laboratori, dottor Venkmann.
-Esattamente che cosa avete
scoperto finora su Joy Traveler? – domanda Surfer.
-Dritto al punto, vedo. Non
molto, temo: all’inizio pensavo fosse una mutante, o forse un’Eterna, ma il suo
DNA è perfettamente umano. Da quanto abbiamo capito, il suo corpo assorbe
ciclicamente energia dal pianeta stesso. Ma c’è un limite alla quantità di
energia che Joy è in grado di contenere; una volta superato quel limite, tutta
l’energia sarebbe rilasciata.
-Esploderei – riassume Joy.
-Con quale velocità assorbe
energia, dottore? Oggi stesso ho avvertito abbastanza energia da farla
esplodere – chiede Silver Surfer.
-E’ difficile a dirsi.
Giorni, forse...settimane, al massimo. Ma credo di aver trovato la soluzione.
Venite!
Gli scienziati in tuta gialla
si dileguano all’avvicinarsi di Silver Surfer: in questo, non sono diversi dai
propri simili.
Il dottor Venkmann si
avvicina all’oggetto a cui stavano lavorando. Una cassa metallica,
perfettamente nera.
-Vedi, Joy, il tuo Regolatore
Cosmico...così chiamiamo il tuo dispositivo, qui... è in grado di immagazzinare
energia cosmica in quantità pressoché illimitate.
-Lo era. Ora non funziona
più.
-Sì, temo sia colpa mia. Devo
averlo rotto quando ho estratto la batteria.
Joy si allontana di scatto,
sbattendo contro Silver Surfer che è rimasto immobile alle sue spalle.
Impassibile.
-Non guardatemi così. Una
fonte di energia quasi inestinguibile, e questa ragazzina se la portava dietro
senza neanche sapere a cosa servisse!
-Stai giocando con forze al di
là della tua comprensione, terrestre – risponde Surfer.
-Noi siamo le Avanzate Idee
Meccaniche, Silver Surfer. Siamo molto...adattabili.
La cassa metallica si apre,
rivelando un essere artificiale dalla forma umanoide. La sua pelle è
completamente nera, ed indossa (o forse è parte integrante del suo corpo)
quello che sembra un incrocio tra un’armatura medievale ed una tuta da sci.
-Stupendo, non trovate? Un
Adattoide modificato per essere alimentato direttamente dalla batteria del
Regolatore Cosmico.
-Dottor Venkmann...mi ero
fidata di lei.
-Il che vuol dire che, tutto
sommato, nello spazio non c’è vita intelligente. Dark Racer, neutralizza Silver
Surfer.
-Se credi che una tecnologia
così primitiva, terrestre... – inizia a rispondere Silver Surfer.
Nessuno può sentire il resto
della frase, perché un colpo di energia lanciato dall’androide ha scaraventato
l’alieno fuori dalla base.
La tavola raggiunge Silver
Surfer prima che questi possa ricadere al suolo. Il surfista dello spazio si
porta una mano alla testa: qualcosa gli impedisce di pensare chiaramente.
Il Dark Racer si avvicina
rapidamente, utilizzando una copia oscura della tavola di Surfer. Quest’ultimo
mette bene in vista le mani, senza dare alcun segno di aggressività.
-Caricare
adattamento: Silver Surfer.
-Non è mio desiderio
combatterti. Sei evidentemente un essere intelligente, possiamo discutere
del...
La mano del Dark Racer si
stringe attorno al collo di Silver Surfer, impedendogli di completare la frase
e disarcionandolo dalla tavola. Lo trascina verso l’oceano, muovendosi così
rapidamente da vaporizzare l’acqua al proprio passaggio.
Silver Surfer non reagisce:
il corpo del Dark Racer sta assorbendo il suo Potere Cosmico.
I due si schiantano sul fondo
dell’oceano, oppressi da una pressione centinaia di volte più elevata di quella
in superficie.
-Attacco
inefficace. Caricare adattamento: Hulk.
Il corpo del Dark Racer
diventa notevolmente più massiccio e muscoloso; sta incanalando il potere del
Regolatore Cosmico direttamente nei suoi sistemi di adattamento.
I pugni del Dark Racer
colpiscono Silver Surfer con la forza selvaggia di un Gigante di Giada
arrabbiato; ognuno di essi sarà registrato dai sismografi di mezzo mondo. Ma
anche così non riescono a penetrare la sua pelle argentea.
-Attacco
inefficace. Caricare adattamento: Thor.
Il Dark Racer riprende le
proprie dimensioni originali e solleva una mano: dalla sua pelle fuoriesce un
flusso di molecole instabili, carico di energia cosmica. Replicare il potere di
un dio richiede una quantità astronomica di energia, ed il Dark Racer dà fondo
a tutte le proprie scorte per raggiungere questo scopo.
Quando il martello si abbatte
su Silver Surfer, il colpo è così potente da spaccare il fondale marino. Magma
incandescente risale dal mantello di lava sottostante, ma Silver Surfer si è
immerso nel cuore delle stelle più calde dell’universo.
-Ho provato ad essere
ragionevole con te, Dark Racer.
Il martello si abbassa ancora
per un altro colpo, ma si ritrova bloccato dal palmo della mano di Silver
Surfer. La replica di Mjolnir si sgretola tra le sue dita.
-Forza bruta. Una tipica
reazione terrestre alle avversità.
-Attacco
inefficace. Caricare...
-Ora basta. A me, mia tavola!
La tavola da surf d’argento colpisce
il dio artificiale in pieno volto, prima di scivolare sotto i piedi del proprio
padrone. Il Dark Racer si getta poi addosso al proprio avversario, tentando di
assorbirne il potere cosmico afferrandolo per le braccia.
Silver Surfer non si muove di
un millimetro.
-Riconosco la tecnologia che
stai imitando. Anni fa, fu usata da un terrestre per rubare ciò che è mio di
diritto. Vuoi il mio potere, Dark Racer? Lascia che ti mostri cos’è il
Potere.
Il fondo dell’oceano evapora
a contatto con il Potere Cosmico nella sua forma più pura. Senza più un suolo
su cui appoggiarsi il Dark Racer precipita nel magma; Silver Surfer lo afferra
per il collo, trascinandolo in profondità.
La pressione e la temperatura
crescono oltre qualunque limite sopportabile da qualcosa di costruito
dall’uomo.
Ma invece di sciogliersi tra
le dita di Silver Surfer, il Dark Racer si libera dimostrando una forza finora
impensabile.
-Come può essere?
-Piena
energia al Regolatore Cosmico. Creazione nuovo adattamento: Pianeta Terra.
Questa volta Silver Surfer
non vede neanche arrivare il colpo. Quando se ne rende conto è già stato
scaraventato a migliaia di chilometri di distanza, spostando così tanto magma
da risvegliare i vulcani di mezzo mondo: solo sforzandosi al massimo riesce ad
utilizzare abbastanza Potere Cosmico da evitare che ciò accada.
Ma il Dark Racer ha solamente
iniziato: nonostante il nome, il suo corpo si è ora illuminato della stessa
energia che Surfer ha aiutato Joy a contenere.
-Ma certo; Joy assorbiva lentamente
l’energia della Terra stessa, incanalandola nel Regolatore Cosmico. Ascoltami,
Dark Racer! Devi disattivare il Regolatore Cosmico prima che si sovraccarichi;
rischi di distruggere il pianeta stesso!!!
-Obiettivo:
neutralizzare Silver Surfer. Analisi attuale strategia: probabilità di successo
100%.
I due avversari volano uno
addosso all’altro, due forze inarrestabili che si scontrano...e Silver Surfer
scopre di essere molto meno inarrestabile di quanto pensasse. I loro corpi
passano attraverso il nucleo stesso del pianeta; nemmeno questo basta a fermare
il Dark Racer, che diventa più potente ad ogni secondo che passa.
“Nemmeno io posso combattere
un pianeta intero!” capisce Silver Surfer.
Base segreta delle Avanzate Idee Meccaniche
Il dottor Venkmann osserva
compiaciuto i dati trasmessi dal Dark Racer: aveva dei dubbi sulle capacità
dell’adattoide di integrarsi con il Regolatore Cosmico, ma ha funzionato oltre
ogni sua rosea aspettativa.
-Che cosa ha fatto a Silver
Surfer? – chiede Joy Traveler, cercando di togliersi di dosso i due agenti
dell’AIM che la trattengono.
-Sto eliminando uno degli
eroi più potenti dell’universo. Credo sarà abbastanza per nominarmi nuovo
Scienziato Supremo.
-Non le permetterò di usare
il mio potere per fare del male a degli innocenti, dottor Venkmann.
-Il tuo potere? Ragazzina,
tutto quello che sei riuscita a farci è stato tenerlo nascosto perché avevi
troppa paura. Hai idea di cosa potrebbe significare questa scoperta? Energia
illimitata a costo zero! Un balzo in avanti di migliaia di anni per l’umanità!
-Con lei al comando,
immagino?
-Cosa? No! Sono uno
scienziato, non un aspirante conquistatore del mondo. Faccio ciò che devo per
il progresso umano.
-Non può controllare così
tanta energia. E’ troppo pericoloso.
-Solo perché non ci sei
riuscita tu non significa che l’AIM debba fallire, ragazzina.
-Non sei il primo a tentare –
risponde Joy, liberandosi della stretta dei due agenti AIM con una forza
inaspettata.
Il dottor Venkmann la osserva
scaraventandoli dall’altro lato della stanza, ed immediatamente recupera la
propria pistola.
-Non fare un altro passo!
Quest’arma può vaporizzare l’acciaio!
-Stai bluffando. Non ne hai
il coraggio – risponde lei sprezzante del pericolo.
Il dottor Venkmann preme il
grilletto; il colpo energetico colpisce Joy, lasciando un buco all’altezza del
cuore.
Joy si porta una mano al
petto: attraverso il buco si può vedere pura energia cosmica. Sotto i suoi
occhi increduli, il buco si richiude riformando pelle e vestiti come se non
fosse successo nulla.
-Che cosa...che cosa sei!? –
chiede il dottor Venkmann, lasciando cadere la propria arma.
-Io...io non lo so – realizza
Joy.
Poi il suo corpo ricomincia a
brillare.
Islanda
Silver Surfer riprende i
sensi. Si trova in mezzo alla neve e la sua pelle argentea è ricoperta di crepe
e spaccature.
-Non è stato uno dei miei
momenti migliori – ammette, ricostituendo la propria forma.
Il Dark Racer è in cima al
vulcano. L’energia che lo circonda è così concentrata da essere visibile:
Silver Surfer può avvertire onde di energia percorrere l’intero pianeta per
convergere nel corpo dell’androide.
-Ma certo. Nonostante le mie
parole, anche io mi sono ridotto ad usare la forza bruta per risolvere un
problema. Dark Racer!
Silver Surfer vola in cima al
vulcano, tendendo una mano al proprio avversario.
-Non desidero combattere. Ma
le tue azioni stanno mettendo in pericolo miliardi di persone: hai un’ultima
possibilità.
-Obiettivo:
neutralizzare Silver Surfer.
-E va bene. Niente più bravo
ragazzo.
Gli occhi di Silver Surfer si
caricano di Potere Cosmico, ed il vulcano erutta con violenza inaudita. Il Dark
Racer è avvolto da cenere vulcanica e magma, che si solidifica istantaneamente
attorno a lui.
Si libera della propria
prigione di roccia semplicemente flettendo i muscoli, cercando di colpire
Silver Surfer con un raggio di energia. L’alieno riesce però a schivare il suo
colpo, svanendo oltre l’orizzonte. Dopo aver sorvolato l’intero pianeta in un
battito di ciglia, assesta un colpo di energia cosmica alle spalle del Dark
Racer e svanisce ancora.
Prima che il Dark Racer abbia
modo di adattarsi, in un secondo Silver Surfer vola cento volte attorno alla
Terra per confonderlo. Ma l’androide sta considerando qualcos’altro: un attacco
sufficientemente potente da distruggere l’intero pianeta dovrebbe neutralizzare
anche Silver Surfer.
Cessa quindi il combattimento
per focalizzare le proprie energie; proprio allora Silver Surfer lo colpisce al
petto alla velocità della luce, trascinandolo con sé nello spazio siderale. Ed
accelera.
In un secondo supera la Luna.
In dieci la Via Lattea. In venti le sue galassie satellite. Dopo trenta
secondi, si ferma.
Di fronte ai due combattenti
c’è una gigantesca galassia ellittica, dal cui nucleo si estende per migliaia
di anni luce un potentissimo getto di plasma.
-La razza che ti ha costruito
conosce questa galassia come M87, Dark Racer. Ospita un buco nero dalla massa
miliardi di volte più grande della tua stella natale. Se non vuoi visitarlo, ti
consiglio fortemente di consegnarmi il Regolatore Cosmico.
Il Dark Racer non risponde:
non c’è più alcuna traccia di energia al suo interno. Silver Surfer affonda una
mano nel cuore dell’androide e ne estrae il Regolatore, osservandolo perplesso.
E’ completamente inerte. Forse un effetto collaterale del viaggio
intergalattico? Silver Surfer riprende il viaggio di 53 milioni di anni-luce
verso la Terra, il Dark Racer resta a fluttuare nel vuoto.
Base segreta delle Avanzate Idee Meccaniche
Il segnale del Dark Racer è
svanito non appena ha superato l’orbita terrestre, ma nessun agente AIM se ne è
accorto: sono troppo occupati a mettersi in salvo.
Joy Traveler è rannicchiata
in un angolo, tremante. Il suo corpo emette così tanto calore ormai da aver
fuso tutti i macchinari, mandando letteralmente in fumo milioni di dollari di
equipaggiamento illegale. Joy cerca di restare calma, ma può sentire il proprio
corpo perdere di coesione e sfuggire al suo controllo.
Rendersi conto di essere sul
punto di esplodere è una pessima sensazione.
Può solo stringere a sé ciò
che resta del Regolatore Cosmico; il dispositivo alieno non subisce alcun
danno, ma non è nemmeno di nessun sollievo. Non fino a quando una mano
d’argento non le porge la batteria.
-Hai perso questo, Joy
Traveler.
Con la rapidità della disperazione,
la ragazza prende la batteria e la inserisce nel dispositivo...e non accade
nulla.
-E’ troppo tardi...ho
accumulato troppa energia. Surfer...devi andartene di qui.
-No. Ce ne andremo assieme.
Mare Cognitum, Luna
Meno di un minuto dopo, Silver
Surfer si ferma a pochi centimetri dalla superficie lunare, su cui scende Joy
Traveler.
La ragazza sembra non
soffermarsi troppo sul fatto di poter sopravvivere alla temperatura glaciale e
all’assenza di atmosfera; è troppo felice del fatto di non essere più sul punto
di esplodere.
-Non riesco a crederci! Come
hai fatto a...
-Non ho fatto nulla, Joy
Traveler. Il potere del Dark Racer è svanito non appena ha lasciato la Terra;
lo stesso è stato per te. Evidentemente l’energia che hai assorbito può
esistere solo sulla superficie di quel pianeta.
-Quindi tutto quello che
dobbiamo fare è portare il Regolatore Cosmico da qualche altra parte, giusto?
-Non è così semplice. Il tuo
corpo è saturo delle energie della Terra. Se vi rimettessi piede, lo
libereresti immediatamente. E a giudicare da quanta energia hai assorbito,
dubito fortemente che quel mondo sopravvivrebbe all’esperienza.
-In altre parole, non posso
tornare sulla Terra senza distruggerla?
-Precisamente.
-Stai scherzando spero! Dove
dovrei andare, adesso!?
-Un’ottima domanda, Joy
Traveler – risponde Silver Surfer, osservando lo splendore del mondo che è
stato la sua casa per molto, troppo tempo. E che gli sta ricordando che
l’universo ha sempre i mezzi di lasciarlo senza parole.
-Un’ottima domanda davvero.
CONTINUA !
Nel prossimo numero: Luna
Note
Inizia una nuova serie del
Surfista Argentato che, curiosamente, non ha avuto molte avventure in Marvel
IT. In effetti, il suo status quo è lo stesso che nella Marvel USA.
Non date troppo per scontato
che le cose restino così, però...